Gli attivisti del meetup Acquedolci in movimento, a seguito degli incendi
avvenuti la settimana scorsa in gran parte
della Sicilia causando danni permanenti al territorio e alle tante persone che
hanno visto sfumare i sacrifici di una vita, Incendio che ha interessato anche
la zona periferica di Acquedolci, piromani a parte, la responsabilità va
attribuita a quei proprietari e/o affidatari di terreni che li lasciano in
completo stato di abbandono, permettendo
che si trasformino in vere e proprie bombe incendiarie, facendo venire
l'acquolina in bocca a questi delinquenti,
ma non possiamo fare a meno che attribuire parte della responsabilità
all'amministrazione, perché quando
emette le ordinanze le emette solo come atto amministrativo non compiendo il
proprio dovere e non dando il giusto valore a quanto riportato in essa. Infatti
prendi il caso delle ordinanze antincendio,
dove a parte il divieto di accendere fuochi in un certo periodo dell'anno,
viene anche ordinato ai proprietari di terreni di tagliare erba, rovi o
quant'altro possa essere causa di incendi, e questa che è la parte più
importante dell'ordinanza dove chi dovrebbe farla rispettare, abilmente si
destreggia ignorando quanto in essa riportato. Purtroppo da questa piccola
analisi viene fuori una mancanza totale di controllo del territorio da parte di
chi di dovere e come accennato prima con annesse responsabilità.
A seguito di quanto riportato e notando che
giorno 20 giugno u.s. il Sindaco non aveva ancora provveduto ad emettere
l'ordinanza,gli attivisti hanno protocollato una richiesta di emissione ordinanza anti
incendio, che riporta quanto segue:
Osservando la presenza di terreni incolti e di aree inquinate, recintati e
non, siti sia all'interno che all'esterno del centro urbano. Questi risultano,
allo stato, abbandonati dai proprietari
e/o conduttori degli stessi, e si presentano ricoperti di una folta vegetazione
spontanea, fatti oggetto di deposito di
materiali di risulta e di rifiuti eterogenei, tali da provocare per incuria, seri
problemi di igiene, causa di incendi.
Tutto ciò espone a rischio incolumità delle persone e potrebbe causare ingenti
danni ai beni territorialmente esistenti.
Gli attivisti proseguono chiedendo, che
venga emessa un ordinanza nei confronti dei proprietari di terreni a qualsiasi
uso destinati, affinché siano effettuati interventi di taglio dell'erba e
vegetazione in genere, taglio di radici e parti di alberi che provocano danni
alle sedi stradali e la pulizia di fossi e canali di scolo per il regolare deflusso
delle acque. Continuando si chiede che
questi interventi devono essere effettuati ENTRO E NON OLTRE il 1 maggio di
ogni anno, (ovviamente per quest'anno prorogare al 30 giugno) e successivamente
ogni qualvolta necessario. Inoltre si continua chiedendo che venga
espressamente specificato che in caso di inadempienza il comune si riserva di
provvedere all'esecuzione d'ufficio di dette opere con rivalsa delle spese
sostenute. E ancora viene chiesto che nel periodo che va fino al 15 luglio e
dopo il 15 settembre sia data la possibilità di bruciare le sterpaglie con le
dovute precauzioni,(ed è stato allegato un comunicato stampa del comune di
Caltagirone che riporta queste indicazioni) la nota finisce avvisando che gli
attivisti monitorizzeranno costantemente l'applicazione dell'ordinanza
ritenendo direttamente responsabile il sindaco in primis come responsabile
civile e penale.
La prevenzione va effettuata e la massima
autorità del paese non può e non dovrebbe sottrarsi ai suoi doveri e alle
proprie responsabilità, se vede i
cittadini solo come potenziali elettori difficilmente potrà prendere decisioni
drastiche nei confronti degli stessi, e questo lo dimostra con l'ordinanza anti incendio pubblicata giorno 22 giugno 2016 all’albo pretorio del comune di Acquedolci, firmata
Dal vice sindaco Dott Salvatore Natoli giorno 21, non
tenendo conto delle nostre richieste, quindi solo per pura formalità.
Richiesta emissione ordinanza protocollata via pec giorno 20 giugno
Comunicato stampa emesso dal comune di Caltagirone dove si evince che i cittadini hanno la possibilità di bruciare le sterpaglie dal periodo che va fino al 15 luglio e subito dopo del 15 settembre
perchè è impensabile che una volta tagliata l'erba o altro venga lasciata a seccare per terra aumentando di gran lunga il pericolo incendi. Sarebbe bastato solo un po di buon senso
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